FLY CARP!

Eccoci di nuovo insieme, cari appassionati, oggi voglio dedicarmi ad un argomento davvero importante per me: la pesca a mosca delle carpe! 
Per rispondere alle domande più frequenti, faccio una piccola premessa: basta poco, non ci vogliono anni di pratica ed è molto divertente. Per praticare questa tecnica, dobbiamo, però, adeguarci alle esigenze del pesce (eh si sono molto fighetti), quindi dovremo munirci di pazienza e di un briciolo di malizia, ma lo vedremo dopo. Vediamo insieme, innanzi tutto, di che attrezzatura dobbiamo munirci, prima di tentare il cosiddetto "tiro alla fune".
CANNA
Diciamo subito che la canna deve essere potente, date le dimensioni che possono raggiungere le nostre prede; io personalmente, uso una noce piedi per coda 7/8, ma tengo sempre pronta una riserva che lanci una coda del 9/10 (dato che alle volte troviamo vento). Sconsiglio fortemente l'utilizzo di attrezzi più leggeri, in quanto io rischio di rottura, e la conseguente scomunica, sono molto probabili.
MULINELLO
Per il mulinello non ho dei consigli specifici, in quanto in commercio, si trovano svariati prodotti validi (cambia soltanto la spesa e alcuni componenti). Ricordatevi solo una cosa: nel mulinello devono starci almeno 60 metri di hacking, ed una trentina di coda. Il motivo di quest'accorgimento è semplice: pescando in caduta si rischia di "rapinare" qualche pesce, quindi meglio farsi trovare con le "funi". Di seguito vi lascio la foto del mio mulinello
                       shimano Asquith
CODA
Partiamo subito dicendo che, la coda, cambia in base alle temperature dell'acqua; mi spiego meglio: in primavera, estate ed inizio autunno utilizzeremo una coda galleggiante, in tardo autunno ed in inverno ne utilizzeremo una affondante. Il motivo è che il pesce, con acqua molto fredda, non sale in superficie, quindi dovremo andarlo a cercare negli strati più fondi del lago.
Il diametro della coda, come detto in precedenza, varia dal 5 al 10, in base alla distanza di lancio che si vuole raggiungere, ed alle condizioni del vento.
MOSCA
Ohhhh e qui ci si diverte!! Sapete perché? Perché, le mosche che utilizzeremo, saranno diverse sia come tipologia, sia come peso e richiedono un diverso approccio di pesca. Partiamo da quelle che utilizzo di più,  e cioè le ninfe.                     alcune delle mie ninfe
Queste mosche sono un'imitazione di pellet (dato che lo utilizzeremo come pastura), possono essere sia piombate che "libere" ed infine, potranno essere fatte con ami che vanno dal n°8 al n°14. Il materiale utilizzato è la ciniglia (reperibile nei negozi di pesca specializzati, oppure in alcuni negozi di sartoria), mentre per il peso, utilizziamo una pallina di tungsteno da 3.4/3.8 mm. Queste ninfe vengono utilizzate sia per la pesca in superficie, sia per la pesca sul fondo, basta aumentarne il peso.
Il secondo tipo di mosca si chiama bread-fly, ossia mosca pane. Questa tipologia è la più utilizzata in acque libere, dove il pellet non è conosciuto dai pesci, oppure in laghi dove è possibile scorgere le nostre prede sulla superficie. Eccone alcuni esempi.
Il materiale che si può utilizzare, varia in base ai gusti del pescatore, io, personalmente, utilizzo l'egg yarn bianco. Anche in questa tecnica, la possibilità di pasturare con del pane ammollato farà la differenza, ma non è essenziale come nella pesca con le ninfette. Purtroppo, l'utilizzo della mosca pane ci limita a pescare nel primo metro d'acqua, in quanto si perderebbe il contatto sia visivo, che tattile dell'esca (cioè faremo fatica a controllarla).
AZIONE DI PESCA
Ora, vi spiego brevemente come pescare con entrambe le nostre mosche.
Pesca con la ninfa: questa tecnica, si basa sul lancio della nostra esca direttamente sulla pastura appena lanciata... si ok mi spiego meglio: ogni 2 minuti dovremo lanciare, sempre nello stesso punto, 2 o 3 pellet, appena lanciati quest'ultimi, faremo cadere la mosca, con un lancio ribaltato, esattamente dove sarà atterrata la nostra pastura. Questo meccanismo, ripetuto nel tempo, attirerà verso la superficie le carpe, quindi, le abboccate le avremo maggiormente in caduta. In inverno, invece, dovremo aumentare la taglia delle nostre mosche, ma diminuire la pasturazione, lasciando l'esca appoggiata sul fondo. 
Pesca con la bread-fly: la tecnica, in questo caso, cambia! Innanzitutto dobbiamo vedere se, sulla superficie, scorgiamo sagome di ciprinidi. Se dovessimo avvestarli, dobbiamo cercare di mettere davanti ai loro musi la nostra mosca senza fare troppi lanci, dato che si spaventano facilmente. Una volta lanciato, se abbiamo svolto tutto correttamente, la mangiata arriverà in pochi secondi.
Se, invece, non vediamo niente sulla superficie, non demordiamo! Ci basta solo del pane secco e del latte. La preparazione di questa "pastura" è molto semplice: basta bagnare il pane nel latte, senza strizzarlo troppo, e lanciarlo nell'acqua, facendo attenzione che rimanga a galla, ma che si sfaldi. Aspettiamo qualche minuto e iniziamo a lanciare, alternando la nostra mosca a dei pezzi di pane.

Bene ragazzi io vi ho detto tutto quello che so, quindi sono ben graditi suggerimenti! Intanto, vi auguro di prendere dei bei mostri con le vostre moschine malefiche.

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